Coordinate per la Kirghisia
Anni fa, nel
lontano 2006, lessi un libro intitolato “Lettere dalla Kirghisia”, scritto da
Silvano Agosti, che mi colpì molto. Raccontava di un paese immaginario, la
Kirghisia appunto, dove sembrava si fosse realizzato tutto quello che negli
altri paesi del mondo, da secoli, non riesce a concretizzarsi.
In Kirghisia,
in ogni settore, pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno a
pieno stipendio e le rimanenti 20 o 21 sono dedicate al sonno, al cibo, alla
creatività, all'amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri
simili (cfr. Agosti).
In Kirghisia
la produttività si è triplicata perché sembra che una persona felice sia più
produttiva di una frustrata e scontenta.
In Kirghisia
la possibilità di dedicare gran parte della giornata alla vita ha fatto si che
i rapporti tra padri e figli, moglie e marito, colleghi di lavoro e vicini di
casa fossero radicalmente modificati e migliorati. In Kirghisia dopo pochi anni
dall'attuazione di queste riforme il consumo di droghe, alcool, sigarette si è
drasticamente ridotto e i farmaci restano in gran parte invenduti. In Kirghisia
esistono due organizzazioni governative, una si occupa della gestione
quotidiana della cosa pubblica, l’altra si dedica esclusivamente al
miglioramento delle strutture. In Kirghisia chi governa lo fa in forma di
volontariato continuando a percepire lo stesso stipendio della precedente
attività. In Kirghisia ad ogni cittadino che raggiunge la maggiore età viene
attribuita un’abitazione. In Kirghisia i bambini dai cinque ai sedici anni non
frequentano la scuola ma giocano tutto il giorno insieme ai loro coetanei
sorvegliati da alcuni adulti che rispondono alle loro domande, non studiano ma
imparano. In Kirghisia chi ha voglia di fare l’amore mette un fiore azzurro sul
petto in modo da facilitare il corteggiamento.
La Kirghisia è
il paese dell’utopia?
Evidentemente
si ma chi di voi non vorrebbe viverci?
Leonardo da
Vinci progettava macchine per volare, Marconi immaginava di comunicare con l’altra
parte del mondo senza fili, Edison di illuminare la notte con un filamento
incandescente. Quelle che per noi, oggi, sono realtà consolidate e quasi ovvie
solo pochi decenni fa erano solo utopie e anche piuttosto bizzarre. Il
progresso della scienza e della tecnologia ha reso reale tutto questo. Si accende
la luce o si parla tra Roma e New York e si va finanche sulla luna solo perché la
scienza ha dimostrato che questo è possibile e la tecnologia ha raggiunto un
livello tale da riuscire a costruire aerei, satelliti e centrali elettriche.
Di conseguenza la domanda che
mi sono posto di fronte all'utopia rappresentata dalla Kirghisia di Agosti è sempre stata questa: quale scienza e
quale tecnologia sono necessarie per realizzare il sogno della Kirghisia? Sono
già state scoperte e non utilizzate o devono ancora essere inventate?
Per trovare
una risposta ho avuto ancora una volta bisogno di rispondere a una domanda.
Quali sono le caratteristiche indispensabili a uno Stato che decidesse di adottare un simile ordinamento sociale: tre ore di lavoro al giorno, casa garantita per tutti, servizi per la persona garantiti, istruzione gratuita e libera e cosi via? La volontà politica di realizzare riforme così radicali e finanche l’accordo di tutti i cittadini non basterebbero se lo Stato non possedesse uno strumento fondamentale di governo: una ricchezza illimitata.
Quali sono le caratteristiche indispensabili a uno Stato che decidesse di adottare un simile ordinamento sociale: tre ore di lavoro al giorno, casa garantita per tutti, servizi per la persona garantiti, istruzione gratuita e libera e cosi via? La volontà politica di realizzare riforme così radicali e finanche l’accordo di tutti i cittadini non basterebbero se lo Stato non possedesse uno strumento fondamentale di governo: una ricchezza illimitata.
Il risparmio sulle spese
militari, sui costi della politica, sugli stipendi pubblici e via discorrendo
sarebbero utili, assolutamente etici ma non sufficienti a garantire nella
pratica l’attuazione duratura di riforme tanto sconvolgenti. La scoperta scientifica che consentirebbe di
realizzare una tale utopia dovrebbe necessariamente postulare l’esistenza di uno Stato che abbia
il sostegno dei cittadini, il pieno controllo delle sue leggi e disponga di una
tecnologia tale da rendere fattibile quella teoria scientifica; questa tecnologia nel nostro
caso deve fornire allo Stato una ricchezza illimitata.
Ho riflettuto a lungo, crogiolandomi nel pensiero di quanto sarebbe stato bello per un essere umano potere vivere in Kirghisia e mi sono reso conto che la scoperta scientifica necessaria a realizzarla è già stata fatta, la conosciamo tutti, si chiama Democrazia e
la tecnologia per realizzarla, lo strumento che dona allo Stato un potere e una ricchezza illimitati è la
Moneta Moderna di cui lo Stato deve essere monopolista e unico proprietario. (Moneta Moderna è quella svincolata
dai depositi aurei, 1971 abolizione dello standard aureo).
La Democrazia l’abbiamo
finora sperimentata solo in parte e mai portando a piena applicazione i
principi di cui è portatrice e che sono a ben guardare gli stessi che caratterizzano
la Kirghisia di Agosti: un mondo senza paura, dove la comunità provvede ai
bisogni di tutti, i forti e i deboli, senza sprechi, senza accumuli di
ricchezze e sperequazioni, dove i poteri criminali trovano un ostacolo
insormontabile nelle leggi sostenute e condivise dalla maggioranza del popolo. Questa
scoperta, la scoperta della democrazia è rivoluzionaria al pari di quella fuoco per l’uomo delle caverne e in quanto tale viene
avversata dalle Elite economiche e finanziarie mondiali, con rinnovato impegno e ingente dispiego di risorse, per scongiurare il pericolo di perdere l’immenso potere di
cui, da sempre, sono abituate a godere. Tra i padri della Democrazia, colui che
ha codificato l’utilizzo della tecnologia monetaria per rendere la scienza
della Democrazia, è doveroso citare il mai abbastanza compianto John
Maynard Keynes.
Seguendo la
sua dottrina chiunque può trovare le coordinate per raggiungere la Kirghisia,
un posto dove la Costituzione non ha bisogno di essere scritta perché consta di
un solo articolo che tutti sono in grado di ricordare a memoria:
“Al centro di ogni iniziativa, l’attenzione
dello Stato e dei cittadini va innanzitutto all'essere umano”.
Vi invito a leggere anche: La Favola del Principe e della Moneta un libro che spiega in modo allegorico, ironico e a volte comico la Crisi economica, perché non è destinata a finire ma ad aggravarsi e il ruolo svolto dai trattati europei e dall'Euro.
Vi invito a leggere anche: La Favola del Principe e della Moneta un libro che spiega in modo allegorico, ironico e a volte comico la Crisi economica, perché non è destinata a finire ma ad aggravarsi e il ruolo svolto dai trattati europei e dall'Euro.
Ma ANCHE no! Benissimo, beni sarebbero la democrazia e o la moneta moderna gestita dallo stato,
RispondiEliminama la riduzione di orari di lavoro si otterrebbe nondimeno, se non peggiorasse GRAVEMENTE l'ambiente (a livelli paleolitici), da una volontà politica pur dittatoriale, se non troppo contrastata da volontà tirannica repressiva o da burocrazia ancora più oppressiva dell'attuale.
Coll'istituto di un reddito di cittadinanza progressivo i cittadini si dedicherebbero progressivamente ai lavori di cui sentono bisogno, mediando tra bisogni percepiti e attitudini (= abilità e vocazioni).
Persino i giornalisti rifiuterebbero di scrivere scemenze e si dedicherebbero a riportare bisogni e cose importanti. Sempre che non trovino più importante dedicarsi ad altro che scribacchiare.
Suggerisco al riguardo http://tinyurl.com/redditocitt